È iniziata nel buio e nel raccoglimento la preghiera “con Mario e Rosa” organizzata dall’Azione Cattolica diocesana per celebrare i 150 anni dalla propria fondazione, avvenuta ad opera di un giovane viterbese, Mario Fani, che ebbe l’intuizione di mettere insieme i coetanei cattolici per la difesa del Papa e della Chiesa alla vigilia della presa di Roma. Un’idea nata dopo una notte in preghiera accanto a Santa Rosa, seguendo l’esempio di quest’ultima.
E proprio in occasione degli eventi per la ricorrenza del transito della patrona viterbese, ecco l’appuntamento promosso dall’AC per rinverdire questa memoria preziosa.
“Mario e Rosa – era scritto nell’introduzione alla preghiera – sono due ragazzi viterbesi che hanno voluto testimoniare la loro fede davanti agli altri con gli strumenti che possedevano: non hanno avuto paura di affidarsi a Dio, di pregare e di agire superando conflitti e distanze. Mario e Rosa non sono immaginabili come due giovani da divano, attaccati ai loro smartphone ingabbiati in una vita virtuale, oppure intenti a balconare la vita, come direbbe papa Francesco, ovvero affacciati a guardare l’esistenza passare senza lasciare un segno”.
Si sono accese le luci dei lumini prima e della basilica poi a introdurre i partecipanti (giunti anche da parrocchie fuori città, come Tuscania o Montefiascone) in un dialogo spirituale con Rosa e Mario; partendo dalle testimonianze della vita della piccola santa (“E la Vergine Maria le disse dolcemente: Vivendo santamente ti dedicherai alla preghiera e alle divine lodi. Farai ferventi esortazioni al prossimo, rimprovererai gli insolenti e quelli che hanno abbandonato la retta vita della fede, con forza e coraggio, mettendo da parte ogni timore.”) e del fondatore dell’AC (“Noi dobbiamo pensare alla carità verso i giovani, che dalle audacie della rivoluzione si trovano impediti persino a mostrarsi cristiani, oppure vengono illusi da essa, addormentati e così poi tratti a perdizione”).
È stato poi Michele Tridente, Vicepresidente Nazionale dell’Azione Cattolica Italiana per il Settore Giovani, a legare il coraggio e la passione di questi due gloriosi viterbesi alla vocazione dei laici nella Chiesa, quella di testimoniare la propria fede nel servizio, in particolare alla città in cui si vive, dedicandosi alla partecipazione politica per il bene comune, come anche ha invitato a fare Papa Francesco.
Infine è stato don Tony Drazza, Assistente Nazionale dei Giovani di AC, a consegnare a ciascuno dei presenti un impegno da vivere giorno per giorno, per vivere l’appartenenza alla Chiesa sullo stile di Mario e Rosa: giovani e innamorati di Cristo.
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