Invito, segno e impegno di un carisma associativo perseverante e appassionato
di Carlotta Benedetti* - Il logo che accompagnerà le celebrazioni del 150° anniversario della nascita dell’Azione Cattolica Italiana e che campeggia l’home del sito è la sintesi per segni e colori di una grande storia di donne e uomini di ogni età, laici cattolici impegnati a vivere, ciascuno “a propria misura” e in forma comunitaria, l’esperienza di fede, l’annuncio del Vangelo e la chiamata alla santità, sempre cercando fino in fondo di essere interpreti dei segni dei tempi. Persone che sin dal principio hanno scelto di rispondere alla vocazione missionaria, mettendosi a servizio della vigna del Signore nelle singole Chiese locali, costruendone nel tempo percorsi di comunione con le altre aggregazioni laicali, in fedeltà a quanto il Concilio ha chiesto e chiede a tutti i laici.
Realizzato da Davide Pezzano, dell’AC diocesana di Locri-Gerace, il logo del 150° dell’AC è composto di quattro parti, che il suo autore così descrive: 150° («Pensato come un nastro dorato che attraversa tutta la composizione»); Logo AC («Il logo ufficiale dell’Azione Cattolica Italiana è rappresentato nella parte superiore dell’immagine. L’AC tutta si impegna nella cura dei diversi ambiti della vita di ognuno. La scomposizione del logo che lascia visibile solo la calotta superiore rende graficamente l’idea di un ombrello che, di fatto, protegge gli elementi sottostanti»); Intrecci di vita («Il motivo orizzontale è una treccia e rappresenta la relazione tra i settori, le articolazioni e i movimenti di AC. Vite, generazioni, ambiti che si stringono insieme in un unico intreccio»); L’Italia («La parte centrale del nostro intreccio si tinge dei colori bandiera italiana, a indicare il legame forte di ogni socio che unisce il campanile alla piazza, l’amore per l’AC e per la Chiesa all’amore per la Città, duplice visione di un’unica grande realtà»). Quattro elementi che a mo’ di punti cardinali ci aiutano a delineare uno spazio ideale in cui inserire una storia che inizia da lontano e che a narrarla ci si ritrova immancabilmente a raccontare la storia della Chiesa e dell’Italia degli ultimi centocinquant’anni. È una storia, infatti, che si intreccia con la vita di milioni di uomini e donne che in un secolo e mezzo servendo la Chiesa hanno costruito e servito il Paese in cui viviamo.
Un logo non è mai solo un logo.
È l’invito a continuare “nella storia” sulla scia di chi ci ha preceduto, responsabili, soci e assistenti, lasciandosi guidare dal magistero di Francesco, che ci attende il prossimo 30 aprile 2017 in Piazza San Pietro per far festa con l’Azione Cattolica, e continuando a spendere il nostro carisma associativo in modo qualificato, perseverante e appassionato, affidandosi al soffio dello Spirito, pronto a gonfiare le nostre vele.
È il segno di un tempo straordinario in cui far nascere e rinnovare radicali domande di senso, di felicità e di speranza, che interpellino e mettano seriamente alla prova la ministerialità laicale dell’Azione Cattolica: l’invito a porsi alla sequela di Gesù, unico Maestro e Signore, che appaga le domande dell’intelligenza e il desiderio del cuore, deve trasformarsi nella possibilità paradossale di vivere e testimoniare l’infinito nel quotidiano, in una rete coerente di pratiche di vita, dalle quali ricavare percorsi formativi esigenti e concreti, promossi dalla stabilità del vincolo associativo e non abbandonati alle intermittenze gratificanti della spontaneità.
È l’impegno a declinare insieme le parole della fede e le parole della vita come unico nome della testimonianza cristiana. Solo così il servizio dell’Azione Cattolica alla Chiesa e al Paese potrà continuare ad essere credibile e significativo. Una “scuola di santità” che non chiude i battenti, immersa ma non sommersa nel mondo e rispettosa della legittima autonomia delle realtà terrene, capace nel levare alta e libera la sua voce in difesa dei valori irrinunciabili della vita, della persona, della pace e del bene comune sanciti anche dalla nostra Carta costituzionale, la cui storia ci vede protagonisti, ieri come oggi.
*Segretario generale dell’Azione Cattolica Italiana
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