di Monica Del Vecchio* - C’è una bella storia che si sta scrivendo in queste settimane. Dopo le parrocchie, ora sono le diocesi a vivere il passaggio assembleare che determina il rinnovo delle cariche e delinea i contorni della vita associativa locale per il prossimo triennio. Siamo nel vivo del percorso che culminerà a Roma con la XVI assemblea nazionale: in questi giorni possiamo riscoprire tutte la vivacità e la vitalità dell’Azione Cattolica lì dove incontra la vita e la storia di un territorio.
Ecco allora un primo invito a far sì che sia una storia coinvolgente e che a questo bel momento, declinazione concreta della sinodalità cui ci richiama il Santo Padre, partecipino tutti coloro che l’associazione l’hanno pensata e costruita prima di noi. Viviamo le assemblee ricontattando, ad esempio, i presidenti diocesani che hanno terminato il loro mandato, invitiamoli anche a vivere con noi l’inizio delle celebrazioni per il centocinquantesimo dell’Azione Cattolica, il 30 aprile in piazza San Pietro. Tutti abbiamo contribuito a questa bella storia e insieme vogliamo festeggiare!
Desideriamo portare il contributo di ogni socio in piazza San Pietro quel giorno, perché vogliamo che questo compleanno speciale non si fermi alla memoria – pure importantissima – del nostro passato, quasi chiudendoci in una celebrazione nostalgica del tempo che è stato. Accogliamo il dono di questo centocinquentesimo con uno slancio verso il futuro. Un futuro presente nell’entusiasmo e nella passione di ragazzi, giovani e adulti che in tutto il Paese mettono competenze ed energie, testa e cuore, a servizio della Chiesa e del bene comune.
Per dire meglio questo impegno, abbiamo scelto un piccolo segno che potremo compiere tutti insieme, proprio il 30 aprile. Vorremmo che ciascuna diocesi presente all’incontro – e quindi tutte! – portasse con sé un piccolo sacchetto di terra, la propria terra (ne basterà una piccola quantità), che poi sarà riposta in un vaso e, insieme alla terra di tutte le altre diocesi, sarà offerta durante la preghiera. La terra di tutta Italia sarà, rappresenta, un segno e un sogno: quello di un’associazione che, riscoprendo le radici essenziali della propria vocazione, con rinnovato coraggio e fiducia si impegna per il futuro, già nel presente, per fare nuove tutte le cose.
*Responsabile Area Promozione Associativa
Consegna del segno diocesano:
La mattina del 30 aprile ogni Presidente diocesano o, in assenza, un suo rappresentante, a nome della propria diocesi verserà una piccola quantità della propria terra nel vaso che sarà presente sul sagrato, con le modalità che riceveranno la mattina stessa.